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Il motivo per cui celebriamo la Pasqua

In quasi ogni cultura viene usato l’uovo come simbolo di questa celebrazione. Una delle teorie sul perché dell’adozione dell’uovo come simbolo di questa celebrazione, vuole che, dopo l’ascensione di Cristo, Maria Maddalena andò dall’imperatore di Roma e lo salutò con le parole: “Cristo è risorto”. A queste parole lui si girò verso un uovo sul suo tavolo e disse: “Cristo non è risorto proprio come questo uovo non è rosso”. Si dice che dopo questa dichiarazione l’uovo si sia tinto di un rosso sangue.

Questa ricostruzione parla di 3 cose importanti: l’uovo, il colore rosso e Gesù Cristo. L’uovo è il simbolo della Resurrezione: la vita che si rinnova nel venir fuori dai muri forti della tomba. Il colore rosso simboleggia il prezzo in sangue pagato per estinguere i nostri peccati. E Gesù Cristo che ha reso possibile la nostra salvezza.

Al di là dei simboli e dei modi di celebrare, tutti i cristiani sanno che questo è il giorno più importante della storia perché questo è il giorno in cui le promesse del figlio di un falegname si avverarono e hanno provato che è davvero il figlio di Dio. Ma per comprendere cosa questo significa davvero, dobbiamo fare un passo indietro e prendere in considerazione le cose che hanno portato agli eventi che celebriamo questo giorno e le cose che avverranno a causa di essi.

“Difatti, in lui viviamo, ci moviamo, e siamo… Poiché siamo anche sua progenie”.1 Le Scritture insegnano ripetutamente che siamo davvero figli e figlie del nostro Padre nei cieli che ci ha dato la vita prima che venissimo su questa terra in questo tabernacolo di carne.

Vivevamo con Lui ed eravamo felici ma, proprio come i figli che vivono in casa con noi possono progredire solo fino a un certo punto, così anche noi – come figli del nostro Padre nei cieli – avremmo potuto progredire solamente fino a un certo limite mentre eravamo alla Sua presenza. E così, come i bambini iniziano ad andare a scuola per avanzare, progredire e fare esperienze con cui apprendere e crescere, anche noi siamo stati mandati in una scuola chiamata Vita per avanzare, progredire, fare esperienze con cui apprendere e crescere.

Accettammo di venire su questa terra prendendo su di noi le difficoltà connesse allo stato naturale e il peso della morte. Nell’abbandonare la presenza del nostro Padre nei cieli la nostra stessa natura fu mutata e divenimmo mortali, ma questo stato dovrà essere mutato nuovamente a tempo debito perché possiamo tornare a vivere con il nostro Padre Celeste. Nessuno, a prescindere da quanto bravo o intelligente sia, potrebbe mai raggiungere questo obiettivo da solo. Nessun uomo e nessuna donna, a prescindere da qualunque sforzo, potrebbe mai superare il suo stato naturale di essere decaduto e cambiare il suo stato mortale in uno immortale. “In questo s’è manifestato per noi l’amor di Dio: che Dio ha mandato il suo unigenito Figliuolo nel mondo, affinché, per mezzo di lui, vivessimo”.2 Nessuno al di fuori di Gesù Cristo avrebbe mai potuto vincere la morte. Ciò Gli fu possibile perché era davvero il Figlio di Dio in senso fisico. Sebbene Sua madre fosse mortale, Egli nacque da Dio, per mezzo dello Spirito Santo. Pertanto Gesù aveva il potere di deporre la Sua vita e morire quando lo avesse voluto. Ma poiché era letteralmente il Figlio di Dio, poteva riprendere la Sua vita in qualunque momento. E così fece quando, dopo aver giaciuto nella tomba per tre giorni, risorse. “Egli non è qui, poiché è risuscitato come avea detto; venite a vedere…”.3 E poi la meravigliosa promessa per tutti noi: “… Così parla il Signore, l’Eterno: Ecco, io aprirò i vostri sepolcri, vi trarrò fuori dalle vostre tombe…”.4

Ma prima di deporre la Sua vita, Gesù fece qualcosa di meno spettacolare ma di altrettanto forte. “Allora Gesù... andato un poco innanzi, si gettò con la faccia a terra, pregando, e dicendo: Padre mio, se è possibile, passi oltre da me questo calice! Ma pure, non come voglio io, ma come tu vuoi”.5 “Ed essendo in agonia, egli pregava vie più intensamente; e il suo sudore divenne come grosse gocce di sangue che cadeano in terra”.6 “In questo è l’amore: non che noi abbiamo amato Iddio, ma che Egli ha amato noi, e ha mandato il suo Figliuolo per essere la propiziazione per i nostri peccati”.7 In un modo che la nostra limitata mente umana non può comprendere, in quel momento di agonia Gesù Cristo pagò il prezzo per i nostri errori e peccati “affinché chiunque crede in lui abbia vita eterna”.8

E così oggi celebriamo con rispetto e devozione il grande dono dell’Espiazione di Cristo. Questo dono è per tutti e viene in termini di salvezza eterna e felicità. Ma la salvezza non è automatica e la avremo solo sulla base della nostra fede in esso e della nostra fiducia in Lui. Dobbiamo avere fede, credere che il prezzo pagato da qualcun altro possa estinguere il debito che abbiamo acceso e che cresce ogni volta che sbagliamo. E poi allo stesso tempo dobbiamo avere fiducia in Gesù Cristo, nelle Sue parole, nelle Sue promesse che tramite l’obbedienza alle leggi e ai comandamenti che ci ha dato dal Padre possiamo essere salvati e tornare a vivere con il nostro Padre nei cieli.

La fede in Lui non è un concetto astratto perché la fede si mostra agendo. “Ed ecco un tale, che gli s’accostò e gli disse: Maestro, che farò io di buono per aver la vita eterna? E Gesù gli rispose… se vuoi entrar nella vita osserva i comandamenti”.9 Alla fine tutto si riduce all’obbedienza alle leggi e ai comandamenti del Vangelo. Nell’obbedienza alle parole di Gesù e solamente in essa c’è la sicurezza e la certezza di essere felici in questa vita e in quella dopo.

Gesù è reale! Abbiamo vissuto con Lui e con la nostra Famiglia celeste prima di venire su questa terra. Ci sono state una Creazione e una Caduta con la conseguente morte fisica e separazione spirituale da Dio, come descritto nelle Scritture. Egli è venuto per permetterci di essere restituiti alla vita ed essere liberi dal debito del peccato. La prova di tutto ciò e della Sua divinità si trova nella tomba vuota e nelle testimonianze date, di quell’evento e dei Suoi rapporti da quel tempo sino a oggi, dai Suoi profeti sia antichi che moderni. “Ed ora, dopo le numerose testimonianze che sono state date di lui, questa è la testimonianza, l’ultima di tutte, che [noi, Joseph Smith e Sidney Rigdon] diamo di lui: Che egli vive! Poiché lo vedemmo, sì, alla destra di Dio; e udimmo la voce che portava testimonianza che egli è il Figlio Unigenito del Padre– Che da lui, e tramite lui, e mediante lui, i mondi sono e furono creati, ed i loro abitanti sono generati figli e figlie per Dio… E questo è il Vangelo, la buona novella di cui la voce dai cieli ci portò testimonianza– Che egli, Gesù, venne nel mondo per essere crocifisso per il mondo, e per portare i peccati del mondo, e per santificare il mondo, e per purificarlo da ogni ingiustizia; Affinché, tramite lui, siano salvati… e questa è la testimonianza del Vangelo di Gesù Cristo riguardo a coloro che risorgeranno nella risurrezione dei giusti– Sono coloro che accettarono la testimonianza di Gesù e credettero nel suo nome, e furono battezzati alla maniera della sua sepoltura, essendo sepolti nell’acqua nel suo nome, e ciò secondo il comandamento che egli ha dato– Affinché, rispettando i comandamenti, fossero lavati e purificati da tutti i loro peccati e ricevessero lo Spirito Santo mediante l’imposizione delle mani da parte di colui che è ordinato e suggellato a questo potere. E che vincono mediante la fede, e sono suggellati mediante il Santo Spirito di promessa, che il Padre riversa su tutti coloro che sono giusti e fedeli… Questi dimoreranno alla presenza di Dio e del suo Cristo per sempre e in eterno… Questi sono coloro che sono uomini giusti resi perfetti da Gesù, il mediatore, che operò questa espiazione perfetta versando il suo proprio sangue”.10

Gesù è tutto ciò che ha detto di essere e la felicità in questa vita e la salvezza in quella a venire possono essere nostre solamente tramite la nostra fede in Lui che viene dimostrata con l’obbedienza alle Sue parole.

 

NOTE

1 Atti 17:28
2 1 Giovanni 4:9
3 Matteo 28:6
4 Ezechiele 37:12
5 Matteo 26:36-39
6 Luca 22:44-45
7 1 Giovanni 4:10
8 Giovanni 3:15
9 Matteo 19:16-17
10 DeA 76:22-24, 40-42, 50-53, 62, 69

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