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La restaurazione del sacerdozio

Una pietra miliare della storia della Chiesa di Gesù Cristo: la restaurazione del sacerdozio.

In questi giorni i membri della Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni ricordano un episodio fondamentale nella loro storia: la restaurazione del sacerdozio.

Questo sacro evento accadde il 15 maggio 1829, allorché Joseph Smith, il Profeta, ed il suo scrivano, il giovane Oliver Cowdery, impegnati nella traduzione del Libro di Mormon, si recarono sulla riva del fiume Susquehanna, nei pressi della cittadina di Harmony, in Pennsylvania. Mentre i due giovani erano inginocchiati in preghiera per avere maggiori lumi sull’autorità necessaria per celebrare il battesimo per immersione, un essere risorto si mostrò in gloria al loro cospetto, presentandosi come Giovanni Battista.  Poco dopo Giovanni Battista pose le mani sul capo di Joseph ed Oliver per conferire loro il Sacerdozio di Aaronne, che Egli deteneva per essere un discendente della tribù di Levi. Di seguito riportiamo le parole dell’ordinazione da parte di Giovanni Battista: “Su di voi, miei compagni di servizio, nel nome del Messia, io conferisco il Sacerdozio di Aaronne, che detiene le chiavi del ministero degli angeli, del Vangelo di pentimento e del battesimo per immersione per la remissione dei peccati; e questo non sarà tolto di nuovo dalla terra fino a che i figli di Levi non offriranno di nuovo un’offerta al Signore in rettitudine” (DeA 13:1).

Al fine di meglio comprendere i sentimenti dei due giovani protagonisti della Restaurazione del Sacerdozio, risulta utile citare la descrizione dei sentimenti di Oliver Cowdery all’apparizione del Battista: “D’un tratto come dal seno dell’eternità la voce del Redentore pronunciò parole di pace. Il velo fu tolto e l’angelo di Dio scese rivestito di gloria e trasmise il messaggio  ansiosamente atteso  e le chiavi del Vangelo di pentimento. Quale gioia!  Quale meraviglia! Quale stupore! Mentre il mondo era tormentato e distratto, mentre milioni di persone procedevano a tentoni, come ciechi, e tutti erano immersi nell’incertezza, noi udivamo e vedevamo come nel fulgore del giorno… Allora si levò la sua voce; benché dolce ci penetrò fin all’intimo dell’anima. Le sue parole: “Sono il vostro servitore”, tranquillizzarono ogni timore… Era possibile dubitare? No, l’incertezza non c’era più, il dubbio era scomparso per non risorgere più, la finzione e l’inganno si erano dileguati per sempre…”(L. Tom Perry).

Successivamente, Joseph ed Oliver, come preannunciato dallo stesso messaggero, ricevettero la visita degli apostoli Pietro, Giacomo e Giovanni, quali esseri glorificati, perché conferissero loro il Sacerdozio Superiore, o Sacerdozio di Melchisedec.

Il Sacerdozio, quale autorità e potere di agire nel nome di Dio, è stato sempre suddiviso in due ordini o ramificazioni: il Sacerdozio Preparatorio (Ordine del Sacerdozio di Aaronne), inerente l’amministrazione delle ordinanze esteriori del Vangelo, ed il Sacerdozio Superiore (Ordine del Sacerdozio di Melchisedec), che privilegia l’aspetto spirituale. Questi due ordini del Sacerdozio prendono il nome da due grandi sacerdoti dell’antichità che hanno magnificato la loro chiamata ed ordinazione, come ci insegna anche l’apostolo Paolo, nell’epistola agli Ebrei: “[…] Gesù […] essendo divenuto Sommo Sacerdote in eterno, secondo l'ordine di Melchisedec. Poiché questo Melchisedec, re di Salem, sacerdote dell'Iddio altissimo, che andò incontro ad Abramo quand'egli tornava dalla sconfitta dei re e lo benedisse, a cui Abramo diede anche la decima d'ogni cosa, il quale in prima, secondo la interpretazione del suo nome, è Re di giustizia, e poi anche Re di Salem, vale a dire Re di pace, senza padre, senza madre, senza genealogia, senza principio di giorni né fin di vita, ma rassomigliato al Figliuol di Dio, questo Melchisedec rimane sacerdote in perpetuo. […] Ora, se la perfezione fosse stata possibile per mezzo del sacerdozio levitico (perché su quello è basata la legge data al popolo), che bisogno c'era ancora che sorgesse un altro sacerdote secondo l'ordine di Melchisedec e non scelto secondo l'ordine d'Aronne? Poiché, mutato il sacerdozio, avviene per necessità anche un mutamento di legge”. (Ebrei 6:20; 7:1-3, 11-12)

Queste meravigliose parole ci insegnano la natura ultima del Sacerdozio, potere ed autorità di Dio delegata all’uomo per portare la pace e la giustizia, con Gesù quale supremo Sommo Sacerdote, esempio perfetto ed eterno di uomo al servizio dei suoi simili. Tale concetto è magistralmente espresso dalle parole del profeta e re Beniamino, quando nel Libro di Mormon leggiamo: “Ed ecco, io vi dico queste cose affinché possiate imparare la saggezza; affinché possiate imparare che quando siete al servizio dei vostri simili, voi non siete che al servizio del vostro Dio”. (Mosia 2:17)

Il sacerdozio dunque, diviene nella vita quotidiana potere per il bene, al servizio degli altri, al fine di raggiungere il prezioso e supremo servizio di Dio.

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