Comunicato stampa

1966-2016 – Cinquantesimo anniversario della creazione della Missione Italiana della Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni

Dopo la chiusura della prima Missione Italiana nel 1867, il presidente della Missione Svizzera, Daniel Richards, cercò nel 1900 di ottenere il permesso per mandare di nuovo i missionari in Italia, ma le condizioni politiche non lo consentirono. La Questione Romana era ancora una ferita aperta nella società italiana, con una tensione costante fra Stato e Chiesa, che i governanti italiani non volevano esacerbare permettendo la predicazione di altre fedi cristiane. Quando nel 1929 i Patti Lateranensi chiusero la questione romana, il cattolicesimo venne dichiarato religione di Stato.

Solo dopo la Seconda Guerra Mondiale la situazione cambiò, con la proclamazione della Costituzione (1948), che riconosceva pari diritti a tutte le religioni. Fra i militari USA che presero stanza in Italia (Brindisi, Napoli, Pisa, Vicenza, Verona, ecc.) alcuni erano Santi degli Ultimi Giorni. Il vangelo restaurato iniziò ad essere predicato in maniera non organizzata, non da missionari ma da membri militari. Vennero i primi battesimi e nacquero le prime unità organizzate, per lo più composte di militari USA e alcuni italiani.

Nel 1964 la Chiesa chiese al governo italiano il permesso di far entrare nel Paese dei missionari della Missione Svizzera. Il dott. Verino, direttore dell’ufficio Culti Acattolici del Ministero degli Interni, dopo aver chiesto cosa venissero a fare questi missionari e interrogato su quanti ne potesse autorizzare, disse “Mandatene quanti ne volete”. Così la Missione Svizzera iniziò a mandare una ventina di missionari in Italia, che divenne un Distretto di quella Missione, presieduto da Leavitt Christensen.

Visto che le porte delle predicazione si erano ormai aperte, la Prima Presidenza approvò la riapertura della Missione Italiana e mandò l’Anziano Ezra Taft Benson a dedicare il Paese alla predicazione. La nuova Missione Italiana venne organizzata a Firenze il 2 agosto 1966, con John Duns Jr. come presidente. La preghiera dedicatoria venne fatta alcuni mesi dopo, il 6 novembre, a Torre Pellice, nel luogo in cui l’apostolo Lorenzo Snow aveva offerto la prima preghiera nel 1850. La nuova missione contava allora 109 missionari, 287 membri organizzati in 4 Distretti (Milano, Verona, Udine e Firenze) con 18 rami.

La Chiesa ottenne il primo riconoscimento statale nel 1978, come Chiesa americana operante in Italia; nel 1993 venne riconosciuta come ente morale italiano; nel 2012 venne firmata l’Intesa fra Stato e Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni. Oggi la Chiesa conta oltre 27.000 membri con oltre 100 congregazioni sparse per tutta la penisola. 

Guida allo stile:Quando fate un articolo su La Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni, nel menzionare per la prima volta il nome della Chiesa vi preghiamo di riportarlo per intero. Per ulteriori informazioni sull’uso del nome della Chiesa, consultate online la Manuale di stile.